lunedì 11 aprile 2011

James Lee Burke

James Lee Burke scrive essenzialmente noir, ma non solo, suo é, per esempio, "Two for texas", ambientato nel 1836, anno della famosa disfatta di Alamo; al suo interno si trovano storie di schiavitù, di repressione carceraria, di razzismo, di personali percorsi di vita che si vanno ad intrecciare con la Storia americana, in una delle più celebrate pagine di "eroismo" statunitense, compiutasi durante la dilagante, inarrestabile, violenta e sanguinaria occupazione delle terre che compogono gli attuali territori statunitensi.

L'autore nei suoi libri racconta il profondo sud, la sua natura,
i personaggi ambigui che le si muovono all'interno, le storie dure e crudeli che vi si svolgono.

I suoi romanzi noir, con un personaggio seriale, si svolgono in Louisiana la cui natura è presente, tortuosa, umida, fitta di vegetazione e incornicia benissimo gli eventi.

Vecchie storie di schiavismo, di razzismo che
continuano a macchiare le vite degli abitanti di un piccolo posto
vicino a New Orleans....il passato non si può dimenticare anche quando
lo si ignora, anche se chi orchestra tutto rimane impunito perchè
facente parte della classe ricca, potente, politicamente protetta.
Tutto è rallentato, segue il ritmo dei bayou, dell'acqua lenta ed
inesorabile che si muove nei piccoli dedali paludosi che frastagliano il
Missisipi in prossimità della sua foce.
La narrazione, tesa alla risoluzione di eventi criminosi, ci dice molto di più degli eventi che si susseguono, affonda nell'animo dei personaggi e svela le verità più scomode.



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