C’è una parte del territorio nord americano che mi affascina più di altri, tanto che al suo pensiero si insinua in me una ingiustificata nostalgia, ingiustificata perché nulla della mia vita è legato a quei territori, neanche andando a ritroso nella storia della mia famiglia.
Ha il paesaggio una potenza che ammutolisce, i monoliti di arenaria scolpiti dal vento, dall’acqua , dal ghiaccio, sembrano quasi, nelle loro forme, fatti ad arte ma testimoniano soltanto il lavorio del tempo, della natura, l’uomo ne è completamente estraneo. Si ergono isolati a punteggiare la valle come tappe di un cammino ancestrale, come giganti immobili a testimoniare una essenzialità da cui rifuggiamo nella gestione della vita; dolori e gioie scompaiono, rimane l’essere scarnificato da ogni orpello culturale ed emozionale di fronte all’indefinibilità del tempo.
”Quel che intorpidisce i sensi, lo spirito, e ogni sentimento di appartenenza alla specie umana, è il fatto di avere davanti a sé il segno puro, inalterato, di centottantamilioni di anni, e dunque l’enigma spietato della vostra stessa esistenza”…..” Il deserto è un’estensione naturale del silenzio interiore del corpo. Se il linguaggio, le tecniche, gli edifici dell’uomo sono un’estensione delle sue capacità costruttive, solo il deserto è un’estensione della sua capacità di assenza, lo schema ideale della sparizione della sua forma.”
”Quel che intorpidisce i sensi, lo spirito, e ogni sentimento di appartenenza alla specie umana, è il fatto di avere davanti a sé il segno puro, inalterato, di centottantamilioni di anni, e dunque l’enigma spietato della vostra stessa esistenza”…..” Il deserto è un’estensione naturale del silenzio interiore del corpo. Se il linguaggio, le tecniche, gli edifici dell’uomo sono un’estensione delle sue capacità costruttive, solo il deserto è un’estensione della sua capacità di assenza, lo schema ideale della sparizione della sua forma.”
La solitudine si concretizza nell’isolata immanenza delle rocce dalle forme bizzarre, parlano esse col linguaggio del silenzio, fatto di segni percepibili dalla propria interiorità ma non comprensibili dalla mente razionale. La solitudine non è più captata come uno stato d’animo, positivo o negativo, ma come un assoluto, se questa sensazione potesse trasmettersi al corpo e polverizzarlo come materia, si potrebbe all’infinito essere senza esistere, compenetrandosi nello spazio e nel tempo come essenza ed entrare nel nulla e nel tutto.

“ Monument Valley è la geologia della terra, è il mausoleo degli indiani, ed è la cinepresa di John Ford.


tutte le mistificazioni fatte, un luogo o un pensiero che è parte di se stesso.
Le frasi virgolettate sono tratte da “America” di Jean Baudrillard ed. SE, sicuramente ci troverete dentro molto di più e detto molto meglio di quello che ho sopra scritto io ed anche altro.