domenica 20 febbraio 2011

..un pò di pillole di democrazia americana

Anni '80, West Philly (Philadelfia) historical district, vecchie villette vittoriane abbandonate dagli abitanti originari perchè diventate fatiscenti ed occupate dalla pololazione nera della città.  Inizia un tentativo di gentification dello spazio urbano, cioè una sostituzione degli abitanti poveri neri con nuovi residenti benestanti ( cosa successa molte altre volte in altre città, a NY è cosa che si ripete ciclicamente), il vicino Campus Universitario propone la costruzione di un " muro" che divida le case degli afroamaricani dalle altre. L'idea del muro viene, per fortuna!!, abbandonata, ma si fanno altre scelte di una violenza inaudita e sproporzionata. Al n.6121 di Osage Avenue a West Philly viveva la comunità nera radicale dei MOVE fondata da Vincent Leapheart-alias John Africa- i cui membri, che portavano i dreadslocks dei rasta e si facevano chiamare tutti Africa, si ritrovavano uniti su ideologie antirazziste, antitecnologiche ed antiautoritarie, contro la teconologia che rendeva schiave le persone e l'inquinamento che avvelenava l'aria. Il 13 maggio 1985 all'alba diversi reparti di polizia circondarono la casa, spararono gas lacrimogeni e colpi d'arma da fuoco ma gli abitanti non si arresero. Nel pomeriggio la casa venne bombardata dagli elicotteri e prese fuoco dando vita ad un incendio che distrusse l'intero isolato. Più di sessanta edifici. Cinque bambini e sei adulti morirono nel rogo della casa, un vero massacro.
Ramona Africa, una delle due sopravvissute alla carneficina, dopo aver passato sei anni in carcere per "rivolta", intenta una causa contro la città. Nel 1996 una giuria condannò Philadelfia a pagare, come risarcimento a Ramona, 1milione e mezzo di dollari che diventarono 500.000 più gli interessi al processo di appello.
Con quei soldi Ramona comprò una casa per i membri dei MOVE, che seppur avevano perso la loro agressività, portarono avanti la battaglia per la scarcerazione di Muia Abu Jamal.

Anni '50, Kilon Bauno, sovrano di Bikini si vede arrivare i militari americani, uno di loro gli dice che è l'uomo più potente del mondo e che sta per far esplodere una bomba atomica sull'isola " un qualcosa per il bene dell'umanità" e che loro, gli abitanti dell'isola, devono evacuare. 1 marzo 1954 viene lanciata la bomba su di una flotta fantasma nell'atollo..una seconda esplosione subaquea il successivo 21 aprile farà alzare il mare e la nebbia radioattiva si espanderà sull'acqua e colpirà anche i militari che in quelle acque nuotavano.

Inverno del 1913, Ludlow, Colorado, i minatori scioperano per le pessime condizioni di lavoro, vengono sloggiati per questo dalle case, di proprietà dei padroni minerari, che abitavano ed allestiscono un accampamento lì vicino.
Dopo aver vissuto per settimane sotto il pugno di ferro dei vigilantes i minatori e loro famiglie salutarono l'arrivo della Guardia nazionale con una grande bandiera a stelle e strisce comprata con una colletta, convinti che i soldati avrebbero fatto finire i sopprusi perpetrati nei loro confronti, anche i bambini sventolavano piccole bandiere.... tutti loro erano convinti  che i soldati li avrebbero difesi.
Aprile del 1914, i soldati circondarono il campo e cominciarono a sparare usando anche la mitragliatrice, alla fine diedero fuoco alle tende con il kerosene...20 persone morirono tra cui donne e bambini, alcuni verranno poi anche uccisi dalle guardie private dei padroni. Nessuno fu mai punito. J.Reed ne scrisse un articolo, ora c'è un monumento a ricordare il massacro.


Natale dello stesso anno Calumet, Michigan, sciopero dei minatori del rame, 10 dollari a settimana, 10/12 ore di lavoro sotto terra; come nel caso prececente molti dei lavoratori eramo immigrati, tra loro molti italiani, come leader dello scipero avevano una donna, Big Annie, di nazionalità croata.
Seppur stremati dalla fame e dalla povertà decidono di festeggiare il Natale in quella che era chiamata l'Italian Hall, un edificio di mattoni su cui era scritto Società di mutua beneficenza italiana e su cui sventolavano due bandiere quella americana e quella italiana.
Era Natale, appunto, e sopratutto ai bambini volevano regalare una giornata di gioia e divertimento...una bambina suonava il pianoforte altri ballavano...qualche torta fatta in casa, nastrini colorati tra i capelli delle bambine ...forse qualche sorpresa di natale per loro. Improvvisamente qualcuno da fuori urlò " C'è un incendio", qualcuno da dentro smentì "non è vero niente...è uno scherzo degli scagnozzi del rame"
ma la paura si diffuse e dentro cominciarono tutti ad agitarsi, a fuggire verso le porte ..e le trovarono chiuse da fuori.
73 persone morirono nella calca causata dal panico, la maggior parte bambini, calpestati sulla scalinata all'entrata dell'edificio. Woody Guthrie ne scrisse una commovente canzone "1913 The massacre" . Nulla apparse sui giornali italiani.

Texas anni 2000, stato compreso in quella che viene chiamata Bible Belt, 134° raduno dell'NRA, National Rifle Association, la più grande fiera del mondo di armi, alcuni slogans dei partecipanti: "Dio benedica la guerra!" Dio benedica l' NRA! " Dio bendica l'America".




Columbine massacre

5 commenti:

  1. Pillole che rimangono molto indigeste, cara Maria. La parola "democrazia" da te usata ironicamente in questo bel post, può assumere diversi significati, in effetti. Il Grande Paese è al tempo stesso un esempio di grande democrazia e della sua negazione. Mi fa molto piacere che tu abbia evidenziato questi aspetti negativi. Dimostri che, pur amando gli Stati Uniti, hai uno sguardo lucido e attento sulle sue contraddizioni.
    Un abbraccio

    Milvia

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  2. Accidenti! Pillole davvero indigeste...la doppia faccia della "medaglia" americana...segno che la vera democrazia è difficile da raggiungere, da conquistare? Forse se l'uomo, anzichè lasciarsi accecare dall'odio, dagli interessi personali,dalla sete di potere e di ricchezza a ogni costo riuscisse a pensarla una buona volta come i minatori e i bambini della festa di Natale in Michigan,una piccola festa, sorprese, felici con poco, pur nella povertà e nel disagio... Ma forse un cambiamento sarebbe troppo complesso e difficile, implica una vera rivoluzione di pensiero !!!

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  3. @ Milvia cara,io non amo tout court gli stati uniti, mi interessano, mi affascinano per certi aspetti, e proprio dalla mia criticità verso di loro ne è nato l'interesse. La mia "passione" per gli states, diciamo così, mi è venuta fuori dall'interesse per gli "indiani"....la loro storia, il loro genocidio, da lì sono passata ad interessarmi a tutto quello che in quella terra è successo e succede, dalla voglia di smascherarli..e all'interno di questo mio approfondimento ne è nata una fascinazione per certi particolari che da quel coacervo di situazioni sono uscite fuori, per certi personaggi che lì si possono trovare, per certe storie, per le loro estreme contraddizioni..perchè comunque è pur vero che ora hanno un presidente nero.....ma gli strange fruit di cui parlava Billy Holliday....solo pochi anni fa pendevano dagli alberi ....forse il mio modo di essere, teso proprio a cercare di non trovarmi il più possibile in contraddizione con me stessa, mi porta a cercare di capire il nucleo, il fondamento di questo loro modo di essere nazione, popolo...
    forse perchè lì dove tutto è più giovane posso ancora risalire alle ragioni della violenza, del razzismo, mentre questa vecchia europa, ormai e per fortuna ha trovato un suo senso di tranquillità (ed anche qui bisognerebbe vedere se è vero..visto quello che è successo solo 70anni fa)...ma tutto quello che noi vediamo ora in america non è molto diverso da quello che noi europei nei secoli abbiamo commesso...la violenza sui popoli, sulle minoranze,le conquiste di altre terre, l'abbiamo abbellita con la nostra grande ricca cultura, ma se proprio vogliamo cercare una nostra idendità forse anche noi la troveremmo in mezzo alla violenza che ci ha fatto crescere...e con questo naturalmente non voglio giustificare nessuno anzi...
    beh l'ho fatta lunga...:-)
    un abbraccio

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  4. @ ciao fiore di maggio grazie del tuo commento e benvenuta in questo blog :-))
    infatti quello che mi preme far emergere da questo mio blog sono le due facce della medaglia di cui tu parli, la dualità di quella che viene condiderata la più grande democrazia del mondo, nata su presupposti ideologici che ancora oggi sono alla bade del suo agire.
    Aldilà poi delle considerazioni politiche-storiche che naturalmente si possono e devono fare, credo che comunque il problema sia anche, appunto, quello dell'essenza dell' essere umano, che per quanto possa progredire, ha al suo interno un anima nera che nulla mai è riuscito a non far emergere.
    un caro saluto

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  5. Molto ben articolata la risposta al mio commento, Maria. E lodevole l’intento di voler analizzare, in questo tuo blog, le contraddizioni che caratterizzano la storia degli Stati Uniti d’America.
    Per quanto riguarda l’Europa, poi, senza dubbio violenze, sopraffazioni, stermini, hanno accompagnato la sua crescita, fino a tempi recenti.
    Ma purtroppo credo che la sete di potere sia un insano motore che è appartenuto, appartiene e apparterrà sempre alla maggior parte dei governanti.

    Un abbraccio

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