Chicago: bella città piena di vita, di architetture vecchie e nuove che si scontrano e che si amalgamano perfettamente a creare un unicum affascinante. Il suo Millenium Park è uno scoppio di vitalità e di originalità sia nelle forme strutturali che lo compongono, sia nell’umanità che lo anima.
Percorsi in strade eleganti lungo i quali puoi trovare la sosia di Tina Turner che canta, ballerini di tip tap, musicisti folk, percussionisti di secchi di plastica, saxofonisti etc. che animano il giro di shopping di chi i soldi non è costretto a chiederli lungo la strada.
Lago Michigan….sembra proprio un mare, all’orizzonte solo acqua (anche dall’aereo per poterne vedere i limiti devi sorvolarlo in corrispondenza del suo centro). Sulle rive onde e spiagge.
In America è “La” strada, quella del sogno americano, quella della fuga dalla povertà, quella del superamento di frontiere reali e personali, quella della delusione e della sofferenza di chi vedeva infrangersi le proprie aspettative.
E’ la materializzazione della strada di Kerouac, il percorso del Furore di Steinbeck, la cassa di risonanza delle ballate di Guthrie…e tutto quello che ciò ha rappresentato per gli americani e non solo….
Springfield, capitale gradevole e sorretta dal mito di Lincoln di cui si può visitare la casa da lui abitata fino al mandato presidenziale. Il presidente è presente in tutto l’Illinois che è definito, anche nelle targhe, la terra di Lincoln, targhe che lo ricordano si trovano sparse per tutto il suo territorio.
Poco distante dalla città il punto di incontro tra Missouri e Mississippi a nord ovest, e a est il sito archeologico più grande a nord del Messico, il Cahokia Mouds, dove si sviluppò una civiltà con una organizzazione ben precisa ed una città con circa 20.000 abitanti.
L’Illinois è una distesa di campi di granoturco, i paesaggi sono colorati di un verde intenso, quasi violento, foreste di alberi imponenti si alternano alle coltivazioni, strade quasi deserte, il senso di spazio immenso elettrizza, ma ci si rende anche conto di quanto possa sgomentare una pianura senza punti di riferimento per gli occhi, una incalcolabilità delle distanze….
Kentucky, terra di cavalli di razza, del bourbon, della bluegrass e del pollo fritto.
Indiana, terra piatta che dal Kentucky si allunga fino al lago Michigan, ai bordi del quale ci sono dune di sabbia alte che ne modulano le spiagge; come dicevo l’ho attraversato velocemente e non ho potuto gustare appieno quelle che sembrano essere le sue particolarità.
Questo in sintesi il mio viaggio, sensazioni provate quelle solite di quando si viaggia in quella terra, un senso di libertà che è figlia del mito, dello spazio, della propria mente che si mette in fuga dalla quotidianità e che verifica direttamente le proprie curiosità, si sente in un luogo che per vari motivi l’affascina e che vuole conoscere per i motivi che ho già espresso altre volte qui sopra.
Dopo un po’ che viaggi e ti capita di vedere campi “selvaggi” con le margheritine che occhieggiano tiri un sospiro di sollievo, anche se di primo acchito tutto quell’ordine verdeggiante ti aveva dato un senso di benessere visivo.
Negli states si viaggia bene in macchina, in primis perché lo spazio è talmente tanto che il traffico lo si incontra solo in prossimità delle grandi città e lì è snervante, per il resto è tutto molto tranquillo e gli statunitensi rispettosi delle regole….ma se siete in prossimità di un incrocio con una visuale a 360 gradi e di fronte a voi c’è uno stop…vi sembra intelligente fermarvi se è evidentissimo che non ci sono macchine in arrivo per decine di miglia?
Vedi delle cose in America che a noi europei ricordano i cartoni animati o comunque i fumetti…la mia amica di viaggio sostiene che Walt Disney non si è inventato niente ha solo copiato la realtà, o la realtà ha copiato i fumetti da un certo punto in poi…? dico io.
Vedi delle moto in America e 8 su 10 sono Harley Davidson...
Un ‘altra cosa che si nota è che certe cose sono ferme ai mitici anni’50…la grafica dei cartelli che sulla strada pubblicizzano hotel ed altro….le insegne….l’oggettistica pubblicitaria….c’è una reiterazione continua dell’iconografia di quel periodo…..
Beh ora la smetto…queste alcune delle mie impressioni…ci tornerò prima o poi, ho degli itinerari che ancora non ho fatto…le Black Hills, le Bad Lands…i deserti dell’ovest….ed altro….